Padre Giorgio Poletti
Padre Giorgio Poletti è nato a Ferrara il 26/11/1941 Entrato nella congregazione Missionaria dei Missionari Comboniani. ha fatto gli studi teologici a Roma e negli Stati Uniti, dove è stato ordinato nel 1978: Diacono a Chicago e Sacerdote a Cincinnati. Ha svolto il suo impegno pastorale missionario alla periferia di Chicago, Gary (Indiana) dove è stato uno dei primi a vivere tra gli Afro Americans, i neri americani.
L'esperienza americana di incontro tra le varie culture e le varie confessioni di fede, Presbiteriani, Luterani,Battisti...ecc. Lo ha aiutato dandogli apertura e spirito di comunione.
E' stato, per alcuni anni, Promotore vocazionale per i Missionari Comboniani in Lombardia.
Missionario in Mozambico per 15 anni ha vissuto l'esperienza che ha portato all'indipendenza il Mozambico dal Portogallo, vivendo poi gli anni della dittatura stalinista e degli sconvolgimenti sociali che hanno travagliato il Mozambico fino al Giugno 1992 che ha siglato la firma della pace tra le fazioni in lotta. E' stata la fine della guerriglia, dei massacri ed epidemie che hanno sconvolto il Mozambico di quegli anni.
Tornato dall'Africa è stato incaricato dai suoi Superiori a lavorare nel mondo dell'immigrazione, in particolare in Campania. Da 10 anni è Parroco "ad personam" di tutti gli immigrati della zona: Polacchi, Ucraini, Africani...... Vive a Castel Volturno dove è Superiore della piccola comunità Comboniana.
La Comunità Comboniana di Castel Volturno negli ultimi anni si è distinta per iniziative coraggiose a favore dei Diritti Umani degli immigrati.
Padre Giorgio fa parte del Coordinamento Nazionale contro la Tratta degli Esseri Umani che ha la sua sede alla CARITAS Nazionale. E' il rappresentante dei Religiosi.
La Comunità Comboniana di Castel Volturno oltre che all'impegno di evangelizzazione con la Parrocchia e alla difesa dei Diritti Umani si dedica anche all'accoglienza con:
casa per le ragazze della strada, loro "riabilitazione" e inserimento nella società;
donne in "affidamento" dal carcere e negli ultimi due anni l'apertura di una Casa del Bambino che accoglie i piccoli dai 2 ai 5 anni, di varie nazionalità: polacchi,ucraini,italiani,africani e figli di madri in difficoltà.
E' iniziato quest'anno il "dopo scuola" per bambini che frequentano le elementari, con un occhio particolare per le bambine, più vulnerabili e con il pericolo di cadere nella rete della prostituzione.
In un articolo sulla voce di Ferrara del 15 novembre 2008: GOCCIA IN UN OCEANO DI PROBLEMI, Padre Giorgio parla dell'esperienza di vita con gli immigrati della Comunità Comboniana di Castel Volturno:
Tornato dall'Africa tredici anni fa, dopo un'inchiesta svolta al sud sui percorsi dell'immigrazione, decisi di dedicarmi agli immigrati e in particolare agli africani. Dopo il primo anno, vissuto da solo, nella Parrocchia da me fondata di S:Maria dell'Aiuto (immigrati) a Castel Volturno, i superiori mi hanno assegnato un altro padre ed è stata costituita ufficialmente la nuova comunità comboniana di Castel Volturno. Questo padre è rimasto sei anni poi è ritornato in America Latina (Colombia).
Attualmente la comunità è formata da tre sacerdoti e un seminarista-teologo. Abbiamo dovuto affrontare innumerevoli difficoltà. La nostra è una zona di passaggio e gli immigrati appena possono vanno al Nord. Quindi circa ogni due anni bisogna ricominciare da capo. Anche i collaboratori più preparati, qualche catechista ad esempio ci lascia per luoghi migliori di inserzione e di benessere economico. C'era la tentazione di chiudersi in sacrestia limitandosi ad un servizio religioso che non entrava nella storia del territorio e delle persone. Un ministero sacerdotale tranquillo e asettico, tentazione di tante parrocchie italiane qui preoccupate di gestire il devozionale proponendo dialoghi con i vari santi "alla moda". Spesso manca la dimensione "storica" dell'evangelizzazione, cioè entrare nelle problematiche sociali e umane del territorio e delle persone. Il nostro territorio soffre per alcune piaghe che sono la droga e la prostituzione. Sono cresciute anche le varie criminalità tra gli immigrati stessi per la gestione della prostituzione e della droga. Queste attività criminali sono possibili solo pagando la tangente alla camorra che domina strutturalmente la zona entrando in tutte le attività economiche lecite ed illecite sia degli italiani come degli immigrati. La camorra che ha radici lontane nel tempo si è andata lentamente formando nei decenni anche per una mancanza di presenza significativa dello Stato. Ha creato una cultura, una visione della vita e dei rapporti umani corrotta e strumentale al bene malavitoso e clientelare. Nel pensare comune delle persone il bene pubblico passa sempre in secondo piano. Prevale il bene privato e familiare.
In questi anni abbiamo cercato nel nostro piccolo di dare una risposta ad alcune problematiche. Abbiamo avviato un'azione continua contro la prostituzione, particolarmente quella africana. Su nostra richiesta è venuta in Italia una Congregazione di Suore Africane, le Suore del Sacro Cuore di Benin City per il lavoro di incontro sulla strada con le "prostitute", che abbiamo accolto aprendo una casa di accoglienza per queste donne. Varie decine di loro si sono succedute in questa casa nel programma di riabilitazione inserendole poi nella società italiana. Questo lavoro continua attualmente. Ci siamo mossi in tre direzioni: la pastorale e l'evangelizzazione, assistenza alle donne
e la carità dell'accoglienza, infine le azioni pubbliche nazionali e locali a favore degli immigrati, a difesa dei loro diritti.
Quattro anni fa abbiamo aperto una scuola materna (Casa del Bambino), per i bambini dai 2,5 ai 5 anni. Sono bambini di varie nazionalità: polacchi, ucraini, italiani, africani... Li prepariamo per la Scuola Comunale, per la scuola statale. Sono anni di impegno quotidiano: Ci sembra di essere una goccia nell'oceano dei problemi e della sofferenza umana.